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Ingeborg Brüll

Gestapo
durata video:
03:19
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Innsbruck
data della ripresa:
2008-08-21
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1938
trascrizione:
Mi ricordo ancora bene, era - sì, era - il babbo, credo, fu arrestato due o tre volte, c’era sempre qualcosa. E anche una volta, la mattina - dissero, che tutti dovevano - essere alle dieci dalla Gestapo, in realtà non sapevo niente di tutto questo - lavorai per 17 anni nella direzione dei lavori edili - All’epoca era questa - come si chiama? - all’epoca lì c’era questa - la polizia segreta? - non la polizia segreta, lì c’erano naturalmente questi - questi bonzi, questi - questi nazisti, che- queste cose - i primi furono i picchiatori, e gli altri poi li portarono via, e lì ammazzarono Graubart, Richard Graubart , l’avrà visto anche lì - aveva un negozio di scarpe, e questo -- lo pugnalarono. - Arrestarono la moglie con la piccola, con Vera, era più piccola di me, con lei giocavo spesso, con Vera. - Dopo - sì, era Ilse ? il babbo - sì, e andò lì anche lui - la mamma andò lì, disse: „Ci vado, non mi possono fare niente, perché sono ariana“, doveva sempre sottolinearlo, perché non le si poteva fare nulla. E poi Ilse - no, non ha niente a che fare con Ilse E poi Ilse- no, non ha niente a che fare con Ilse, la mamma andò dalla Gestapo, in errengasse. E lì due signori vennero da noi, la mattina, e io - pensai che fosse qualche cliente, portava spesso su la clientela, perché faceva delle cose molto belle. E quindi venne su - e d’un tratto, sì, questi - entrarono nella stanza, pensai, che fosse della clientela - e d’improvviso uscirono, dopo dissero: „Per favore, il babbo deve ... “ Disse: „No“, disse, „questa è la mia piccola, non posso andar via.“ -„Venga con noi, altrimenti la arrestiamo!” - al babbo. Poi lo portarono via. Dopo andai su al terzo piano e - e dissi: „Hanno portato via il babbo“ - e così via, piansi e così via. Poi lo zio Rudolf - si - si era, credo, rotto tre costole - così, qua sopra, e mia zia aveva un occhio blu, olpirono anche mia madre in qualche maniera, cioè, non lo so più così bene, ma in ogni caso - c’erano questo Graubart e Willi Bauer, era un altro cugino, di mio padre, erano - poi Berger. E Berger era un - era nella comunità religiosa, era un - un uomo molto gentile, distinto, nobile. E l’hanno - lo portarono fuori, all’Inn, e lo ammazzarono con una pietra. - Quindi, qui a Innsbruck successe tanto- e poi, credo che fosse il console italiano- lo tirarono fuori dal letto, mi pare. e solo dopo - si dovettero scusare, perché lui, perché non dovevano toccarlo.